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26/08/2025   Gewiss registra risultati record nel 2024 e punta al miliardo di fatturato

L'azienda chiude il 2024 con un bilancio straordinario, confermando l’efficacia del piano strategico “Value Creation 2027”. Il fatturato proforma raggiunge 820 milioni di euro, l’EBITDA arriva a 119 milioni (+18%) e l’utile netto supera i 75 milioni.

Con oltre 3.300 dipendenti e presenza operativa in più di 100 Paesi, Gewiss continua a rafforzare la sua posizione di riferimento a livello globale su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e M&A strategico. Tra le acquisizioni recenti figurano Performance in Lighting, Pulsar Engineering, Tvilight, Beghelli, Elmet e VERDE21.

Gli obiettivi di medio termine sono ambiziosi: entro il 2027 GEWISS punta a un Enterprise Value superiore a 1,5 miliardi di euro, guidata da una visione industriale integrata e sostenibile all’interno dell’ecosistema POLIFIN.

Strategia integrata tra sostenibilità e digitalizzazione

Gewiss adotta il modello operativo M.I.N.D.S., con focus su managerializzazione, internazionalizzazione, sostenibilità e digitalizzazione. L’azienda ha registrato: una riduzione del 24% delle emissioni di CO2; un calo del 14% nei consumi energetici; una stabilità occupazionale con il 97% di contratti a tempo indeterminato; certificazioni chiave tra cui UNI/PdR?125 e ISO 27001.

Il progetto Tech Farm, campus tecnologico dedicato all’IoT, dimostra la crescita interna con un team di ingegneri digitali cresciuto da 15 a 95 specialisti in soli cinque anni.

Innovazione urbana e città del futuro con POLIFIN

Parte del gruppo industriale POLIFIN, Gewiss collabora con COSTIM su progetti come ChorusLife, un modello urbano intelligente sviluppato a Bergamo con espansione prevista in città come Linate, Trieste e Pietra Ligure. L’obiettivo è realizzare infrastrutture sostenibili e connesse per le città del futuro.

24/08/2025   iStory #iFerr 125 | Scaramuzza Modo: dove il ferro incontra il cuore

Da un piccolo laboratorio napoletano agli oltre 52.000 mq della sede attuale: la storia di Scaramuzza Modo è quella di una famiglia che da oltre un secolo unisce tradizione, innovazione e passione per il lavoro. Oggi l’azienda guarda al futuro con servizi evoluti, attenzione alla sostenibilità e una presenza sempre più attiva anche nel digitale.

Nel cuore di Napoli all’inizio del Novecento nasceva il sogno di Gennaro Scaramuzza. Con il supporto della famiglia, aprì un piccolo laboratorio artigianale dedicato alla costruzione di fornacelle e forni da campagna. Questi manufatti semplici raccontavano già allora l’Italia che si rimboccava le maniche, unendo tradizione e lavoro di qualità.

Da allora, la storia della ferramenta Scaramuzza si intreccia con quella della città partenopea: tra guerre, trasformazioni urbane e crisi economiche, l’azienda ha saputo crescere restando fedele ai valori di serietà, passione e visione imprenditoriale. Dai primi spazi in Rua Catalana, l’attività si è ampliata trasferendosi prima a Porta Capuana, poi a Poggioreale, dove oggi si trova una sede di 3.000 mq, simbolo di una crescita costante.

Espansione e modernizzazione: la nascita di F.lli Scaramuzza

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’azienda assume la denominazione ufficiale F.lli Scaramuzza, guidata da Luigi, Salvatore e Umberto. Seguono nuovi punti vendita in Piazza Mercato e via Traccia, consolidando la presenza nel mercato napoletano. Nel 1985, la guida passa alle nuove generazioni: Umberto Scaramuzza, Gennaro Pandolfi e Francesco Scaramuzza.

Un momento chiave arriva nel 1997 con l’acquisizione di una nuova sede di 52.000 mq in via Tommaso Fasano, dove vengono unificate le attività di ferramenta e commercio del ferro. Oggi Scaramuzza è una realtà moderna con circa 100 dipendenti, diretta da Francesco, Stefania, Gianluigi e Francesca Pandolfi, che continuano a innovare nel solco della tradizione.

Scaramuzza Modo: due anime per clienti privati e professionisti

La sede di via Tommaso Fasano ospita due divisioni distinte ma complementari: Modo, dedicato al cliente privato, e Work, pensato per artigiani, falegnami, fabbri e piccole carpenterie. Scaramuzza non è solo un negozio di ferramenta, ma un punto di riferimento dove ogni cliente riceve consulenza personalizzata, soluzioni su misura e assistenza completa, dal trasporto al montaggio.

Servizi personalizzati e sostenibilità ambientale

Oltre a un’ampia gamma di prodotti, l’azienda offre flessibilità nei pagamenti con formule a interessi zero, taglio legno personalizzato e un servizio post-vendita affidabile. La sostenibilità è una priorità: la struttura è dotata di pannelli fotovoltaici che alimentano l’attività interna e le colonnine di ricarica per auto elettriche, confermando l’impegno di Scaramuzza verso un commercio responsabile e green.

Un assortimento ampio e sempre aggiornato

Con oltre 2.000 mq dedicati ai reparti stagionali, come arredo giardino e decorazioni natalizie, Scaramuzza offre ogni anno nuove proposte e ispirazioni. Il banco ferramenta è il cuore pulsante dell’azienda, con un vasto assortimento di utensili, accessori per serramenti e piccoli componenti. Marchi professionali come Milwaukee, CISA, ISEO e Tognana garantiscono qualità e affidabilità.

Formazione, eventi e relazione con i clienti

Scaramuzza investe costantemente nella formazione del personale per mantenere alta la professionalità del servizio. Organizza eventi dedicati, come dimostrazioni culinarie con Weber e furgoni dimostrativi per professionisti, per coinvolgere clienti e consolidare il rapporto di fiducia. La vicinanza al cliente è la vera eredità della famiglia.

Il futuro di Scaramuzza tra tradizione e digitale

Consapevole dei cambiamenti nel commercio, Scaramuzza integra l’esperienza d’acquisto fisica con una forte presenza online e sui social network, per raggiungere clienti di ogni età. L’obiettivo è differenziarsi attraverso qualità, accoglienza e competenza, valori che hanno costruito una reputazione solida e duratura nel tempo.

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17/08/2025   Novitą #iFerr 126 | AiFerr: strumenti per la loyalty

Sempre più ferramenta vogliono fidelizzare i clienti abituali, ma spesso non sanno come iniziare. In questa intervista AiFerrnando e l’AI esplorano soluzioni semplici e accessibili per creare programmi fedeltà efficaci, anche con pochi mezzi e tanta creatività.

L’AI spiega che un programma fedeltà non serve solo a premiare gli acquisti, ma consente di instaurare una relazione continuativa con il cliente. Oggi esistono soluzioni smart e accessibili: app, card fisiche o digitali che permettono di accumulare punti a ogni acquisto, senza richiedere grandi investimenti. Le regole possono essere semplici, come un punto ogni 5 euro spesi, e il sistema può gestire tutto automaticamente: dal calcolo dei punti all’invio di notifiche personalizzate.

Soluzioni facili da gestire, anche per chi non è esperto

Molte piattaforme sono pensate per i negozi locali e si integrano facilmente con i gestionali già in uso. Una volta configurato il sistema, i punti vengono accreditati automaticamente, mentre i clienti possono visualizzare il proprio saldo tramite scontrini, QR code o direttamente sul proprio smartphone.

Offerte su misura e premi personalizzati

Le promozioni possono essere progettate in base alle abitudini d’acquisto del cliente. Se qualcuno compra spesso viti e tasselli, potrà ricevere uno sconto su un avvitatore. Chi preferisce il giardinaggio, invece, potrebbe ricevere un coupon per nuovi attrezzi da potatura. Il programma può anche offrire premi non monetari: gadget utili, prodotti esclusivi, kit professionali, consegna gratuita o accesso anticipato a nuovi articoli.

Il valore dei dati e dell’analisi clienti

Grazie ai dati raccolti dal sistema loyalty, è possibile segmentare i clienti e identificare quelli più attivi, quelli “dormienti” e quelli più redditizi. Questo consente di creare promozioni mirate e strategie di fidelizzazione basate su comportamenti reali, migliorando anche la gestione del magazzino e delle campagne marketing.

Come partire con un programma fedeltà per ferramenta

Il primo passo è definire un obiettivo chiaro: aumentare la frequenza d’acquisto, fidelizzare i clienti abituali o incentivare un carrello medio più alto. Da lì si sceglie lo strumento più adatto (app, card fisica, gestionale con modulo loyalty) e si imposta il programma con regole semplici e premi coerenti. La comunicazione è fondamentale: cartelli in negozio, social media, newsletter e QR code aiutano a informare e coinvolgere i clienti.

Anche i clienti tradizionali possono partecipare

Un programma di fidelizzazione per ferramenta può funzionare anche con una clientela poco digitalizzata. Si può scegliere un sistema ibrido che combini card fisiche e comunicazioni cartacee, offrendo comunque vantaggi concreti a tutti i tipi di clienti. La flessibilità è la chiave del successo.

Attenzione agli errori comuni

Tra gli errori da evitare ci sono regole troppo complicate, premi poco interessanti o la mancanza di aggiornamenti. È anche importante formare lo staff, affinché possa spiegare con chiarezza il programma e coinvolgere attivamente i clienti.

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10/08/2025   iDistribution #iFerr 126 | C.D.F.: l'unione che fa la forza

Fondato da Rag.?Ernesto?Vianello?, Machieraldo?e Giovanni?Ferrari, il Consorzio Distributori Ferramenta offre assortimenti mirati, private label forti e un servizio centralizzato, perfettamente allineato alla distribuzione moderna.

Il Consorzio Distributori Ferramenta (C.D.F.) è oggi una realtà solida e dinamica nel panorama della distribuzione ferramenta in Italia. Nato con l’obiettivo di ottimizzare gli acquisti e proporre prodotti a marchio proprio, C.D.F. ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti economici, tecnologici e normativi degli ultimi vent’anni, rinnovando costantemente il proprio modello operativo.

Nel corso degli anni il consorzio ha evoluto il proprio approccio, passando dalla semplice partecipazione alle fiere alla selezione attenta e diretta dei fornitori, spesso con visite in loco agli stabilimenti produttivi. Questo ha permesso di sviluppare una conoscenza tecnica più approfondita dei prodotti, garantendo un livello di qualità e conformità normativa sempre più elevato. In un contesto europeo in cui la regolamentazione è sempre più stringente, C.D.F. ha saputo integrare le proprie competenze da grossista con quelle legali e tecniche tipiche dei fabbricanti, rafforzando così il suo ruolo sul mercato.

Dal 2024 il consorzio ha anche una nuova sede operativa a Cavaglià, in provincia di Biella, ospitata presso la struttura dell’associato Machieraldo Gustavo. Questa scelta consente una gestione ancora più efficiente e professionale delle attività quotidiane.

Un servizio su misura per i soci

Far parte di C.D.F. significa accedere a un’offerta ampia e ben strutturata, che singolarmente le aziende associate difficilmente potrebbero gestire. Il consorzio centralizza attività fondamentali come la gestione commerciale, legale, doganale e marketing, semplificando il lavoro dei soci e offrendo risposte tempestive su aspetti tecnici e normativi. Questo supporto è prezioso anche per i rivenditori, che possono contare su prodotti già conformi alle normative europee, evitando così rischi e sanzioni. Il modello organizzativo di C.D.F. garantisce ai soci un importante risparmio di tempo e risorse, migliorando al contempo l’efficacia della loro proposta commerciale al consumatore finale.

Tre aziende, un’unica visione

Il successo di C.D.F. si fonda anche sulla solidità delle tre aziende fondatrici (Vianello, Machieraldo Gustavo e Giovanni Ferrari), realtà italiane con oltre cinquant’anni di esperienza nel settore. Oltre alla lunga storia imprenditoriale, ciò che rende davvero efficace questa unione è il rapporto umano: prima ancora di essere soci, i fondatori condividono un’amicizia sincera e una visione comune, basata su fiducia, collaborazione e obiettivi condivisi.

I marchi proprietari come leva competitiva

Uno dei pilastri strategici del consorzio è rappresentato dai marchi propri, sempre più rilevanti in un mercato affollato e competitivo. Le private label di C.D.F. offrono un vantaggio chiaro: aiutano rivenditori e consumatori a orientarsi tra un’offerta spesso eccessiva, proponendo prodotti affidabili, ben posizionati e accompagnati da un servizio post-vendita che va oltre gli standard di mercato. La coerenza dell’assortimento e la riconoscibilità dei brand contribuiscono alla fidelizzazione dei clienti, sia B2B che B2C.

Sguardo al futuro: digitalizzazione e servizi online

Guardando avanti, C.D.F. punta con decisione sul rafforzamento della propria presenza digitale. Entro la fine del 2025 sarà online un nuovo sito web interattivo, pensato non per la vendita diretta, ma come strumento informativo e di supporto per soci, rivenditori e consumatori. Il portale offrirà accesso a documentazione tecnica, immagini e dati aggiornati sui prodotti, diventando la base per future attività di marketing e comunicazione.

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08/08/2025   Würth Italia apre un nuovo Würth Store a Lecce San Cesario

Prosegue il piano di espansione di Würth Italia con l’inaugurazione di un nuovo Würth Store a Lecce San Cesario, in Via Lecce 39, dedicato ad artigiani, installatori e imprese locali. Il nuovo punto vendita rappresenta il secondo negozio Würth nella città di Lecce e il settimo in tutta la Puglia, confermando la volontà dell’azienda di rafforzare la propria presenza capillare sul territorio nazionale.

Il Würth Store di Lecce San Cesario si sviluppa su una superficie di 230 metri quadrati e mette a disposizione oltre 5.000 articoli in pronta consegna, tra cui: utensili elettrici e utensili manuali, prodotti chimici tecnici e minuteria, sistemi di fissaggio, tasselli e materiali per l’edilizia, forniture per installazioni elettriche, dispositivi di protezione individuale (DPI), abbigliamento e attrezzature da lavoro.

Il punto vendita è progettato per rispondere alle esigenze quotidiane di artigiani, elettricisti, installatori, falegnami, idraulici e professionisti del mondo edile e impiantistico.

Servizi Würth a supporto di professionisti e PMI locali

Tra i servizi disponibili nel nuovo negozio Würth di Lecce, figurano:

  • Click&Collect: ordina online su Würth Online-Shop o tramite Würth App e ritira la merce in negozio in soli 60 minuti

  • Assistenza tecnica e consulenza specializzata in loco

  • Offerte e promozioni esclusive riservate a imprese e artigiani della zona

Würth Store anche su Facebook

Il nuovo Würth Store Lecce San Cesario è già online con una pagina dedicata su Facebook (facebook.com/WurthLecceSanCesario), dove è possibile consultare le offerte in corso, vedere le foto dell’allestimento e rimanere aggiornati su iniziative ed eventi in negozio.

07/08/2025   Fraschetti e la Puglia: le prime rivelazioni

Qualche giorno fa abbiamo dato la notizia che il Gruppo Fraschetti cedeva l’impianto distributivo di Bari a una egregia sconosciuta: la C&C Srl. Abbiamo scoperto altro da raccontare...

La C&C è tecnicamente una “TEMPORARY STARTUP”, poiché utilizzerà un brand differente, e per ora assolutamente segreto, per comunicare con il mercato. Un brand creato e voluto per sugellare l’impegno al cambiamento in termini di modernità e innovazione, non per i sistemi di stoccaggio o di prelievo, ma per i rapporti con la propria clientela, come mai nessuno prima d’ora, e non è possibile sapere per il momento altro.

Umberto Castaldo, promotore dell’importante match commerciale con il Gruppo Fraschetti, e da sempre appassionato lettore di iFerr magazine, già da qualche anno frequenta assiduamente gli eventi fieristici SiFerr e SicilFerr raccogliendo dati e informazioni che hanno ispirato il progetto avanzato della NewCo barese. Seguirà lui in prima persona i Fornitori, guidato da Franco Fraschetti - il miglior maestro che si possa avere - con cui pare abbia in comune la passione per gli acquisti.

Nella fotografia è possibile vedere i volti dei protagonisti (Vito Canosino, Giorgio Fraschetti, Gaetano Canosino e Umberto Castaldo) che si sono incontrati lo scorso 5 agosto all’ingresso della storica azienda.

A cura di: Sebastian Galimberti, direttore editoriale di iFerr magazine

05/08/2025   Gruppo Fraschetti: goodbye Puglia

Le realtà imprenditoriali facenti capo al Gruppo Fraschetti di Pofi (FR) e al Gruppo Canosino/Castaldo di Bari annunciano la definizione di un importante accordo commerciale.

Dopo oltre 25 anni di presenza nelle regioni Puglia e Basilicata, il Gruppo Fraschetti cede il ramo d'azienda della Fraschetti Sud Srl, afferente all’attività di commercio all’ingrosso di prodotti di ferramenta e utensileria, alla Società C&C Srl facente capo al Gruppo Canosino/Castaldo.

Tale operazione crea un sodalizio commerciale tra il Gruppo Fraschetti e il Gruppo Canosino/Castaldo per la distribuzione in esclusiva in queste due Regioni dei prodotti riconducibili ai marchi Fraschetti.

La C&C subentra nella storica attività della Fraschetti Sud assumendosi l’onere di rafforzarla e svilupparla attraverso importanti iniziative e investimenti, che dovranno portare a una significativa performance nel breve periodo, anche grazie agli accordi programmatici stretti con il Gruppo Fraschetti, con il quale la collaborazione commerciale sarà costante ed integrata.

L’esperienza e la solidità del Gruppo Canosino/Castaldo, maturata in diversi decenni in settori affini, unitamente alla storicità e alla consistenza del Gruppo Fraschetti, daranno vita alla prima esperienza di partnership sinergica del nostro settore, favorendo vive aspettative di sviluppo e di crescita congiunta.

L’ottimizzazione dei processi condivisi, migliorerà il posizionamento di entrambe le aziende sul mercato, fornendo nuovi prodotti e servizi più articolati, nel rispetto delle specifiche competenze distributive territoriali, che i due Gruppi intenderanno mantenere.

05/08/2025   iFocus #iFerr 126 | Ferramenta il Paradiso della Brugola

Nata da un’intuizione del titolare Federico Provenzano, insieme alla moglie Yolanda, e radicata nel territorio di Lesa, la ferramenta Il Paradiso della Brugola è oggi un esempio di come il commercio di vicinato possa ancora avere un’anima e un futuro.

In un periodo in cui il piccolo commercio fatica a emergere nasce il Paradiso della Brugola per rispondere a un’esigenza concreta: offrire un punto vendita di riferimento vicino a casa per privati e professionisti. 

La scelta di aprire proprio a Lesa, paese affacciato sul Lago Maggiore, non è solo affettiva, ma anche strategica. La località ha una doppia identità: una comunità locale stabile e una presenza turistica forte nei mesi estivi, grazie a hotel, seconde case e campeggi. “In estate la clientela raddoppia. Siamo il primo negozio che incontrano i campeggiatori. Serve tutto: prodotti nautici, utensili, materiali per il giardinaggio.”, racconta Federico Provenzano.

Con una superficie di 130 mq di esposizione e un magazzino di pari dimensione, il negozio è gestito quotidianamente da Niccolò e Luca, due giovani dipendenti che rappresentano il volto del punto vendita. Federico, oltre a seguire l’azienda impiantistica, cura la comunicazione social e le strategie future.

Un assortimento dinamico e stagionale: dalla nautica al pellet

Il Paradiso della Brugola si distingue per un layout intuitivo e un’offerta in costante aggiornamento, adattata alle stagioni e alle richieste dei clienti.

  • In estate: articoli per la nautica, giardinaggio, disinfestazione, outdoor

  • In inverno: pellet, materiali per riscaldamento, soluzioni per la casa

Il nome e la visione: un piccolo paradiso dell’artigianalità quotidiana

Il nome scelto, Il Paradiso della Brugola, non è casuale. Come racconta Federico: “La brugola è un oggetto semplice, ma indispensabile. Volevamo che il nostro negozio fosse così: concreto, utile, accogliente. Un piccolo paradiso per chi cerca soluzioni”.

L’obiettivo va oltre la vendita: creare un luogo dove si costruisce relazione, fiducia e presenza costante sul territorio. I clienti sono persone, non numeri, e il valore umano è al centro dell’esperienza. La comunicazione sui social media è uno strumento per mantenere il dialogo vivo con la comunità, raccontare novità e mostrare il dietro le quinte.

Il progetto non si ferma qui. Federico e Yolanda stanno già pianificando: l’ampliamento dell’assortimento, collaborazioni con artigiani e aziende locali e nuovi servizi e soluzioni per il territorio. 

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04/08/2025   Dazi USA: Anima Confindustria lancia l’allarme export per la meccanica italiana

L’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui nuovi dazi sta generando incertezza e preoccupazione tra le imprese italiane della meccanica. A lanciare l’allarme è Anima Confindustria, che sottolinea i rischi per l’export italiano, in particolare verso il mercato statunitense, il primo per valore di esportazioni nel comparto.

Secondo Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, "i termini dell’accordo creano un clima di incertezza che rischia di compromettere una quota rilevante del fatturato della meccanica italiana ed europea, anche a causa della svalutazione del dollaro".

USA primo mercato per la meccanica italiana

Nel 2024 gli Stati Uniti si sono confermati come principale destinazione dell’export della meccanica rappresentata da Anima, con un giro d'affari stimato in circa 4,4 miliardi di euro. Tuttavia, le nuove misure previste dall’accordo UE-USA, tra cui investimenti europei a favore degli USA per centinaia di miliardi di euro, stanno sollevando timori concreti per la competitività del settore industriale europeo.

Almici aggiunge: "Oltre ai dazi elevati, siamo preoccupati per il possibile drenaggio di risorse a discapito dell’industria europea. Questi investimenti potrebbero trasformarsi in un ulteriore costo per le imprese, rallentando la crescita di interi comparti".

Impatto potenziale su acciaio, alluminio e settori collegati

Il presidente di Anima mette inoltre in guardia dagli effetti a catena che tali misure potrebbero innescare: "Il rischio non riguarda solo i produttori diretti di acciaio e alluminio, ma anche tutti i settori che dipendono dalla meccanica per la propria attività".

Il disallineamento comunicativo tra USA e UE rende, secondo Almici, ancora più difficile interpretare le reali implicazioni dell’accordo: "Sappiamo con certezza che ci sarà una perdita di quote di mercato, ma è difficile stimarne l’entità. Il nostro Ufficio Studi seguirà da vicino l’evoluzione del contesto".

Diversificazione mercati e focus su Mercosur

Per Anima Confindustria, la strategia da seguire è chiara: "Occorre rafforzare il dialogo con gli Stati Uniti per tutelare la cooperazione industriale, ma anche puntare con decisione su nuovi mercati emergenti". In quest’ottica, il trattato UE-Mercosur potrebbe rappresentare "una grande opportunità per la meccanica e tutto il comparto manifatturiero italiano".

"L’industria meccanica è pronta a fare la propria parte, contribuendo allo sviluppo di strategie che contrastino gli effetti delle politiche protezionistiche, valorizzando l’export italiano anche al di fuori dei mercati tradizionali", conclude Almici.

03/08/2025   Eventi #iFerr 126 | SicilFerr chiama, la distribuzione risponde

Emanuele?Anfuso, Axel?Group, Brico io, Calogero?Vincenzo, Cardinale Ferramenta, DFL, Eurogross, Fra.Co Distribuzione e Guajana Ferramenta svelano a iFerr magazine i tre motivi che li hanno spinti a scegliere di prendere parte alla kermesse siciliana.

La prossima edizione di SicilFerr – in programma a Misterbianco (Catania) il 25 e 26 ottobre 2025 – si prepara a battere ogni record e a confermarsi come l’evento da non perdere per il settore. A dimostrarlo è l’adesione di alcuni dei più importanti protagonisti della distribuzione ferramenta.

iFerr magazine li ha intervistati per scoprire i tre motivi che li hanno spinti a partecipare e per capire perché, oggi più che mai, il mercato del Sud Italia rappresenta una vera e propria terra di opportunità.

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Idro Termo Sanitaria

14/09/2013

ANGAISA rappresentae tutela la categoria nell’ambito delle Istituzioni Italiane, aderendo alla Confederazione Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo e, oltre a ciò, la sua azione si svolge in collaborazione con le Associazioni di Categoria di altri sedici Paesi Europei. L’associazione è inoltre tra i fondatori del FEST, la federazione europea dei distributori idrotermosanitari. I soci ordinari di ANGAISA sono 263 aziende distributrici, con 856 punti vendita suddivisi per 16 raggruppamenti regionali. Queste aziende rappresentano, con un fatturato complessivo di 4,38 miliardi di euro, il 33,36% dell’intero fatturato ITS, che è pari a 13,13 miliardi di euro (dati CRESME, per l’anno 2011). A partire dal 2008, anno in cui il mercato ITS fatturava nel suo complesso oltre 14 miliardi di euro, è in corso un periodo di sostanziale ridimensionamento, causa ovviamente la crisi globale, che sembra non risparmiare nessun settore economico nel nostro Paese. Infatti, in un solo anno, il fatturato è sceso del 10%, assestandosi nel 2009 leggermente sopra i 12 miliardi e mezzo. Nonostante una lieve ripresa nel 2010, con segno positivo del 3,5% rispetto all’anno precedente, si deve constatare che dal 2009 al 2011 il mercato ITS ha perso quasi un miliardo di euro di fatturato. I soci sostenitori di ANGAISA sono 123 industrie, leader indiscussi nei loro rispettivi ambiti merceologici e dieci gruppi di distribuzione. L’associazione si prefigge il ruolo di “cerniera di sviluppo” del settore, attraverso una stretta collaborazione tra le aziende della distribuzione e quelle della produzione. Vengono così a realizzarsi importanti iniziative e si affinano validi strumenti atti a incentivare la crescita della cultura d’impresa e la conoscenza del mercato. I punti chiave per un svolgimento proficuo dell’attività si possono riassumere nei seguenti: innovazione tecnologica, conoscenza delle normative, cultura d’impresa e comprensione e azione adeguata all’interno del mercato. L’Osservatorio Eco-Fin ITS (Osservatorio Economico Finanziario ITS) fa parte di una serie di specifici osservatori, realizzati da ANGAISA,in grado di monitorare periodicamente in modo capillare l’andamento del mercato del settore ITS: la domanda, l’offerta, le vendite e le dinamiche economiche finanziarie messe in campo dalle aziende distributrici. In particolare questo strumento è finalizzato alla raccolta ed alla elaborazione dei bilanci di oltre 600 aziende distributrici (società di capitali). ANGAISA lo mette a disposizione dei propri associati, fornendo così un sicuro test di riferimento e di controllo delle prestazioni aziendali, alla luce del quale vengono messi in evidenza gli aspetti positivi o negativi del comportamento di una data azienda. L’analisi che viene poi sviluppata si distribuisce su differenti livelli: come totalità del territorio italiano, suddivisa per 11 aree territoriali diverse e per 8 fasce di valore di fatturato. Questa tecnica fa in modo che, incrociando i dati dei segmenti di analisi, l’azienda presa in esame abbia la possibilità di confrontarsi non solo con altre realtà della propria area geografica, ma anche con altre aziende che appartengono allo stesso range di reddito. Nell’aprile di quest’anno sono state presentate, per quello che riguarda i raggruppamenti più significativi, le serie storiche sui cinque anni, dal 2007 al 2011 e le previsioni sugli anni 2012 e 2013. I fatturati censiti del campione di 598 aziende distributrici operanti nel settore sono i seguenti: per il 2007 6.223,03 milioni di euro; per il 2008 6.202,73 milioni di euro; per il 2009 5.595,27 milioni di euro; per il 2010 5.693,06 milioni di euro; per il 2011 5.701,67 milioni di euro; la previsione per il 2012 è di 5.431,83 milioni di euro e la previsione per il 2013 è di 5.341,99 milioni di

euro. Nel corso degli anni, il Modello Matematico di Previsione utilizzato da ANGAISA ha fatto registrare scostamenti sempre più ridotti fra i valori percentuali di previsione e i valori a consuntivo. In particolare, per quello che riguarda l’annata 2011, si può rilevare che lo scostamento tra la previsione, formulata nella scorsa edizione dell’Osservatorio Eco-Fin ITS, e i dati a consuntivo raccolti nell’attuale edizione è pari solamente allo 0,18%. I risultati emersi dall’elaborazione di quest’anno confermano che l’ultima crescita significativa nel settore è quella che si è registrata nel 2007. Nel 2008 si è registrata una flessione che si è fortemente aggravata nell’anno successivo, con una discesa verso il basso pari al 9,79%. La crisi finanziaria globale è nel 2009 che fa sentire maggiormente tutti i suoi effetti, creando squilibri e sbalzi, dai quali non si è ancora completamente al sicuro. La perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie induce a scelte obbligate: si rimanda qualsiasi tipo di lavoro che comporta un grande investimento, come può essere ad esempio il rinnovo o la ristrutturazione della casa o del bagno, e ci si limita alle necessità primarie, alla manutenzione, spesso con interventi limitati ed essenziali. Gli anni successivi fanno registrare un lieve miglioramento, anche se i livelli del 2007 sono molto lontani, con un + 1,75% nel 2010, rispetto al 2009, ed un + 0,15% nel 2011, rispetto al 2010. Ma è solo un fuoco di paglia, infatti le previsioni per gli anni successivi, ridotte a soli due anni per la difficoltà nel leggere le tendenze a lungo termine, tornano ad essere decisamente negative. Per il 2012 – 4,73% e per il 2013 – 1,65%. Si prevedono i primi timidi segni di ripresa a partire dal 2014, mentre il 2013 rischia ancora di essere molto negativo, quasi e forse più del 2009. Si è tenuto nel maggio di quest’anno presso il centro congressi Stella polare di Fiera Milano-Rho il 16° convegno ANGAISA, che ha ospitato oltre 400 congressisti, tra rappresentanti della distribuzione e della produzione e giornalisti della stampa economica e di settore. Si è trattato di un evento che ha avuto un’eco mediatica molto superiore rispetto ai tradizionali convegni di settore, anche grazie a partecipazioni illustri e straordinarie, come quella del presidente di Confcommercio e del presidente di Confindustria. Il titolo del convegno era il seguente: “Cambiare per competere. Mercato, strategie, modelli di offerta e innovazione nella filiera idrotermosanitaria. Verso l’uscita dalla crisi.” Un incontro dedicato a tutta la filiera ITS che ha illustrato in modo esaustivo il quadro dei “driver” dei cambiamenti in atto, attraverso l’analisi dettagliata dei segmenti più innovativi del mercato e delle sue potenzialità di crescita nei prossimi cinque anni. Dal micro-recupero al lowcost, dalla bioedilizia al risparmio energetico, dal building information modeling all’innovazione tecnologica. È così che il convegno ha delineato una nuova griglia di riferimento, all’interno della quale sia possibile collocare nuovi modelli strategico-organizzativi di successo.


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