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26/08/2025 Gewiss registra risultati record nel 2024 e punta al miliardo di fatturato
L'azienda chiude il 2024 con un bilancio straordinario, confermando l’efficacia del piano strategico “Value Creation 2027”. Il fatturato proforma raggiunge 820 milioni di euro, l’EBITDA arriva a 119 milioni (+18%) e l’utile netto supera i 75 milioni.
Con oltre 3.300 dipendenti e presenza operativa in più di 100 Paesi, Gewiss continua a rafforzare la sua posizione di riferimento a livello globale su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e M&A strategico. Tra le acquisizioni recenti figurano Performance in Lighting, Pulsar Engineering, Tvilight, Beghelli, Elmet e VERDE21.
Gli obiettivi di medio termine sono ambiziosi: entro il 2027 GEWISS punta a un Enterprise Value superiore a 1,5 miliardi di euro, guidata da una visione industriale integrata e sostenibile all’interno dell’ecosistema POLIFIN.
Strategia integrata tra sostenibilità e digitalizzazione
Gewiss adotta il modello operativo M.I.N.D.S., con focus su managerializzazione, internazionalizzazione, sostenibilità e digitalizzazione. L’azienda ha registrato: una riduzione del 24% delle emissioni di CO2; un calo del 14% nei consumi energetici; una stabilità occupazionale con il 97% di contratti a tempo indeterminato; certificazioni chiave tra cui UNI/PdR?125 e ISO 27001.
Il progetto Tech Farm, campus tecnologico dedicato all’IoT, dimostra la crescita interna con un team di ingegneri digitali cresciuto da 15 a 95 specialisti in soli cinque anni.
Innovazione urbana e città del futuro con POLIFIN
Parte del gruppo industriale POLIFIN, Gewiss collabora con COSTIM su progetti come ChorusLife, un modello urbano intelligente sviluppato a Bergamo con espansione prevista in città come Linate, Trieste e Pietra Ligure. L’obiettivo è realizzare infrastrutture sostenibili e connesse per le città del futuro.
24/08/2025 iStory #iFerr 125 | Scaramuzza Modo: dove il ferro incontra il cuore
Da un piccolo laboratorio napoletano agli oltre 52.000 mq della sede attuale: la storia di Scaramuzza Modo è quella di una famiglia che da oltre un secolo unisce tradizione, innovazione e passione per il lavoro. Oggi l’azienda guarda al futuro con servizi evoluti, attenzione alla sostenibilità e una presenza sempre più attiva anche nel digitale.
Nel cuore di Napoli all’inizio del Novecento nasceva il sogno di Gennaro Scaramuzza. Con il supporto della famiglia, aprì un piccolo laboratorio artigianale dedicato alla costruzione di fornacelle e forni da campagna. Questi manufatti semplici raccontavano già allora l’Italia che si rimboccava le maniche, unendo tradizione e lavoro di qualità.
Da allora, la storia della ferramenta Scaramuzza si intreccia con quella della città partenopea: tra guerre, trasformazioni urbane e crisi economiche, l’azienda ha saputo crescere restando fedele ai valori di serietà, passione e visione imprenditoriale. Dai primi spazi in Rua Catalana, l’attività si è ampliata trasferendosi prima a Porta Capuana, poi a Poggioreale, dove oggi si trova una sede di 3.000 mq, simbolo di una crescita costante.
Espansione e modernizzazione: la nascita di F.lli Scaramuzza
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’azienda assume la denominazione ufficiale F.lli Scaramuzza, guidata da Luigi, Salvatore e Umberto. Seguono nuovi punti vendita in Piazza Mercato e via Traccia, consolidando la presenza nel mercato napoletano. Nel 1985, la guida passa alle nuove generazioni: Umberto Scaramuzza, Gennaro Pandolfi e Francesco Scaramuzza.
Un momento chiave arriva nel 1997 con l’acquisizione di una nuova sede di 52.000 mq in via Tommaso Fasano, dove vengono unificate le attività di ferramenta e commercio del ferro. Oggi Scaramuzza è una realtà moderna con circa 100 dipendenti, diretta da Francesco, Stefania, Gianluigi e Francesca Pandolfi, che continuano a innovare nel solco della tradizione.
Scaramuzza Modo: due anime per clienti privati e professionisti
La sede di via Tommaso Fasano ospita due divisioni distinte ma complementari: Modo, dedicato al cliente privato, e Work, pensato per artigiani, falegnami, fabbri e piccole carpenterie. Scaramuzza non è solo un negozio di ferramenta, ma un punto di riferimento dove ogni cliente riceve consulenza personalizzata, soluzioni su misura e assistenza completa, dal trasporto al montaggio.
Servizi personalizzati e sostenibilità ambientale
Oltre a un’ampia gamma di prodotti, l’azienda offre flessibilità nei pagamenti con formule a interessi zero, taglio legno personalizzato e un servizio post-vendita affidabile. La sostenibilità è una priorità: la struttura è dotata di pannelli fotovoltaici che alimentano l’attività interna e le colonnine di ricarica per auto elettriche, confermando l’impegno di Scaramuzza verso un commercio responsabile e green.
Un assortimento ampio e sempre aggiornato
Con oltre 2.000 mq dedicati ai reparti stagionali, come arredo giardino e decorazioni natalizie, Scaramuzza offre ogni anno nuove proposte e ispirazioni. Il banco ferramenta è il cuore pulsante dell’azienda, con un vasto assortimento di utensili, accessori per serramenti e piccoli componenti. Marchi professionali come Milwaukee, CISA, ISEO e Tognana garantiscono qualità e affidabilità.
Formazione, eventi e relazione con i clienti
Scaramuzza investe costantemente nella formazione del personale per mantenere alta la professionalità del servizio. Organizza eventi dedicati, come dimostrazioni culinarie con Weber e furgoni dimostrativi per professionisti, per coinvolgere clienti e consolidare il rapporto di fiducia. La vicinanza al cliente è la vera eredità della famiglia.
Il futuro di Scaramuzza tra tradizione e digitale
Consapevole dei cambiamenti nel commercio, Scaramuzza integra l’esperienza d’acquisto fisica con una forte presenza online e sui social network, per raggiungere clienti di ogni età. L’obiettivo è differenziarsi attraverso qualità, accoglienza e competenza, valori che hanno costruito una reputazione solida e duratura nel tempo.
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17/08/2025 Novità #iFerr 126 | AiFerr: strumenti per la loyalty
Sempre più ferramenta vogliono fidelizzare i clienti abituali, ma spesso non sanno come iniziare. In questa intervista AiFerrnando e l’AI esplorano soluzioni semplici e accessibili per creare programmi fedeltà efficaci, anche con pochi mezzi e tanta creatività.
L’AI spiega che un programma fedeltà non serve solo a premiare gli acquisti, ma consente di instaurare una relazione continuativa con il cliente. Oggi esistono soluzioni smart e accessibili: app, card fisiche o digitali che permettono di accumulare punti a ogni acquisto, senza richiedere grandi investimenti. Le regole possono essere semplici, come un punto ogni 5 euro spesi, e il sistema può gestire tutto automaticamente: dal calcolo dei punti all’invio di notifiche personalizzate.
Soluzioni facili da gestire, anche per chi non è esperto
Molte piattaforme sono pensate per i negozi locali e si integrano facilmente con i gestionali già in uso. Una volta configurato il sistema, i punti vengono accreditati automaticamente, mentre i clienti possono visualizzare il proprio saldo tramite scontrini, QR code o direttamente sul proprio smartphone.
Offerte su misura e premi personalizzati
Le promozioni possono essere progettate in base alle abitudini d’acquisto del cliente. Se qualcuno compra spesso viti e tasselli, potrà ricevere uno sconto su un avvitatore. Chi preferisce il giardinaggio, invece, potrebbe ricevere un coupon per nuovi attrezzi da potatura. Il programma può anche offrire premi non monetari: gadget utili, prodotti esclusivi, kit professionali, consegna gratuita o accesso anticipato a nuovi articoli.
Il valore dei dati e dell’analisi clienti
Grazie ai dati raccolti dal sistema loyalty, è possibile segmentare i clienti e identificare quelli più attivi, quelli “dormienti” e quelli più redditizi. Questo consente di creare promozioni mirate e strategie di fidelizzazione basate su comportamenti reali, migliorando anche la gestione del magazzino e delle campagne marketing.
Come partire con un programma fedeltà per ferramenta
Il primo passo è definire un obiettivo chiaro: aumentare la frequenza d’acquisto, fidelizzare i clienti abituali o incentivare un carrello medio più alto. Da lì si sceglie lo strumento più adatto (app, card fisica, gestionale con modulo loyalty) e si imposta il programma con regole semplici e premi coerenti. La comunicazione è fondamentale: cartelli in negozio, social media, newsletter e QR code aiutano a informare e coinvolgere i clienti.
Anche i clienti tradizionali possono partecipare
Un programma di fidelizzazione per ferramenta può funzionare anche con una clientela poco digitalizzata. Si può scegliere un sistema ibrido che combini card fisiche e comunicazioni cartacee, offrendo comunque vantaggi concreti a tutti i tipi di clienti. La flessibilità è la chiave del successo.
Attenzione agli errori comuni
Tra gli errori da evitare ci sono regole troppo complicate, premi poco interessanti o la mancanza di aggiornamenti. È anche importante formare lo staff, affinché possa spiegare con chiarezza il programma e coinvolgere attivamente i clienti.
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10/08/2025 iDistribution #iFerr 126 | C.D.F.: l'unione che fa la forza
Fondato da Rag.?Ernesto?Vianello?, Machieraldo?e Giovanni?Ferrari, il Consorzio Distributori Ferramenta offre assortimenti mirati, private label forti e un servizio centralizzato, perfettamente allineato alla distribuzione moderna.
Il Consorzio Distributori Ferramenta (C.D.F.) è oggi una realtà solida e dinamica nel panorama della distribuzione ferramenta in Italia. Nato con l’obiettivo di ottimizzare gli acquisti e proporre prodotti a marchio proprio, C.D.F. ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti economici, tecnologici e normativi degli ultimi vent’anni, rinnovando costantemente il proprio modello operativo.
Nel corso degli anni il consorzio ha evoluto il proprio approccio, passando dalla semplice partecipazione alle fiere alla selezione attenta e diretta dei fornitori, spesso con visite in loco agli stabilimenti produttivi. Questo ha permesso di sviluppare una conoscenza tecnica più approfondita dei prodotti, garantendo un livello di qualità e conformità normativa sempre più elevato. In un contesto europeo in cui la regolamentazione è sempre più stringente, C.D.F. ha saputo integrare le proprie competenze da grossista con quelle legali e tecniche tipiche dei fabbricanti, rafforzando così il suo ruolo sul mercato.
Dal 2024 il consorzio ha anche una nuova sede operativa a Cavaglià, in provincia di Biella, ospitata presso la struttura dell’associato Machieraldo Gustavo. Questa scelta consente una gestione ancora più efficiente e professionale delle attività quotidiane.
Un servizio su misura per i soci
Far parte di C.D.F. significa accedere a un’offerta ampia e ben strutturata, che singolarmente le aziende associate difficilmente potrebbero gestire. Il consorzio centralizza attività fondamentali come la gestione commerciale, legale, doganale e marketing, semplificando il lavoro dei soci e offrendo risposte tempestive su aspetti tecnici e normativi. Questo supporto è prezioso anche per i rivenditori, che possono contare su prodotti già conformi alle normative europee, evitando così rischi e sanzioni. Il modello organizzativo di C.D.F. garantisce ai soci un importante risparmio di tempo e risorse, migliorando al contempo l’efficacia della loro proposta commerciale al consumatore finale.
Tre aziende, un’unica visione
Il successo di C.D.F. si fonda anche sulla solidità delle tre aziende fondatrici (Vianello, Machieraldo Gustavo e Giovanni Ferrari), realtà italiane con oltre cinquant’anni di esperienza nel settore. Oltre alla lunga storia imprenditoriale, ciò che rende davvero efficace questa unione è il rapporto umano: prima ancora di essere soci, i fondatori condividono un’amicizia sincera e una visione comune, basata su fiducia, collaborazione e obiettivi condivisi.
I marchi proprietari come leva competitiva
Uno dei pilastri strategici del consorzio è rappresentato dai marchi propri, sempre più rilevanti in un mercato affollato e competitivo. Le private label di C.D.F. offrono un vantaggio chiaro: aiutano rivenditori e consumatori a orientarsi tra un’offerta spesso eccessiva, proponendo prodotti affidabili, ben posizionati e accompagnati da un servizio post-vendita che va oltre gli standard di mercato. La coerenza dell’assortimento e la riconoscibilità dei brand contribuiscono alla fidelizzazione dei clienti, sia B2B che B2C.
Sguardo al futuro: digitalizzazione e servizi online
Guardando avanti, C.D.F. punta con decisione sul rafforzamento della propria presenza digitale. Entro la fine del 2025 sarà online un nuovo sito web interattivo, pensato non per la vendita diretta, ma come strumento informativo e di supporto per soci, rivenditori e consumatori. Il portale offrirà accesso a documentazione tecnica, immagini e dati aggiornati sui prodotti, diventando la base per future attività di marketing e comunicazione.
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08/08/2025 Würth Italia apre un nuovo Würth Store a Lecce San Cesario
Prosegue il piano di espansione di Würth Italia con l’inaugurazione di un nuovo Würth Store a Lecce San Cesario, in Via Lecce 39, dedicato ad artigiani, installatori e imprese locali. Il nuovo punto vendita rappresenta il secondo negozio Würth nella città di Lecce e il settimo in tutta la Puglia, confermando la volontà dell’azienda di rafforzare la propria presenza capillare sul territorio nazionale.
Il Würth Store di Lecce San Cesario si sviluppa su una superficie di 230 metri quadrati e mette a disposizione oltre 5.000 articoli in pronta consegna, tra cui: utensili elettrici e utensili manuali, prodotti chimici tecnici e minuteria, sistemi di fissaggio, tasselli e materiali per l’edilizia, forniture per installazioni elettriche, dispositivi di protezione individuale (DPI), abbigliamento e attrezzature da lavoro.
Il punto vendita è progettato per rispondere alle esigenze quotidiane di artigiani, elettricisti, installatori, falegnami, idraulici e professionisti del mondo edile e impiantistico.
Servizi Würth a supporto di professionisti e PMI locali
Tra i servizi disponibili nel nuovo negozio Würth di Lecce, figurano:
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Click&Collect: ordina online su Würth Online-Shop o tramite Würth App e ritira la merce in negozio in soli 60 minuti
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Assistenza tecnica e consulenza specializzata in loco
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Offerte e promozioni esclusive riservate a imprese e artigiani della zona
Würth Store anche su Facebook
Il nuovo Würth Store Lecce San Cesario è già online con una pagina dedicata su Facebook (facebook.com/WurthLecceSanCesario), dove è possibile consultare le offerte in corso, vedere le foto dell’allestimento e rimanere aggiornati su iniziative ed eventi in negozio.
07/08/2025 Fraschetti e la Puglia: le prime rivelazioni
Qualche giorno fa abbiamo dato la notizia che il Gruppo Fraschetti cedeva l’impianto distributivo di Bari a una egregia sconosciuta: la C&C Srl. Abbiamo scoperto altro da raccontare...
La C&C è tecnicamente una “TEMPORARY STARTUP”, poiché utilizzerà un brand differente, e per ora assolutamente segreto, per comunicare con il mercato. Un brand creato e voluto per sugellare l’impegno al cambiamento in termini di modernità e innovazione, non per i sistemi di stoccaggio o di prelievo, ma per i rapporti con la propria clientela, come mai nessuno prima d’ora, e non è possibile sapere per il momento altro.
Umberto Castaldo, promotore dell’importante match commerciale con il Gruppo Fraschetti, e da sempre appassionato lettore di iFerr magazine, già da qualche anno frequenta assiduamente gli eventi fieristici SiFerr e SicilFerr raccogliendo dati e informazioni che hanno ispirato il progetto avanzato della NewCo barese. Seguirà lui in prima persona i Fornitori, guidato da Franco Fraschetti - il miglior maestro che si possa avere - con cui pare abbia in comune la passione per gli acquisti.
Nella fotografia è possibile vedere i volti dei protagonisti (Vito Canosino, Giorgio Fraschetti, Gaetano Canosino e Umberto Castaldo) che si sono incontrati lo scorso 5 agosto all’ingresso della storica azienda.
A cura di: Sebastian Galimberti, direttore editoriale di iFerr magazine
05/08/2025 Gruppo Fraschetti: goodbye Puglia
Le realtà imprenditoriali facenti capo al Gruppo Fraschetti di Pofi (FR) e al Gruppo Canosino/Castaldo di Bari annunciano la definizione di un importante accordo commerciale.
Dopo oltre 25 anni di presenza nelle regioni Puglia e Basilicata, il Gruppo Fraschetti cede il ramo d'azienda della Fraschetti Sud Srl, afferente all’attività di commercio all’ingrosso di prodotti di ferramenta e utensileria, alla Società C&C Srl facente capo al Gruppo Canosino/Castaldo.
Tale operazione crea un sodalizio commerciale tra il Gruppo Fraschetti e il Gruppo Canosino/Castaldo per la distribuzione in esclusiva in queste due Regioni dei prodotti riconducibili ai marchi Fraschetti.
La C&C subentra nella storica attività della Fraschetti Sud assumendosi l’onere di rafforzarla e svilupparla attraverso importanti iniziative e investimenti, che dovranno portare a una significativa performance nel breve periodo, anche grazie agli accordi programmatici stretti con il Gruppo Fraschetti, con il quale la collaborazione commerciale sarà costante ed integrata.
L’esperienza e la solidità del Gruppo Canosino/Castaldo, maturata in diversi decenni in settori affini, unitamente alla storicità e alla consistenza del Gruppo Fraschetti, daranno vita alla prima esperienza di partnership sinergica del nostro settore, favorendo vive aspettative di sviluppo e di crescita congiunta.
L’ottimizzazione dei processi condivisi, migliorerà il posizionamento di entrambe le aziende sul mercato, fornendo nuovi prodotti e servizi più articolati, nel rispetto delle specifiche competenze distributive territoriali, che i due Gruppi intenderanno mantenere.
05/08/2025 iFocus #iFerr 126 | Ferramenta il Paradiso della Brugola
Nata da un’intuizione del titolare Federico Provenzano, insieme alla moglie Yolanda, e radicata nel territorio di Lesa, la ferramenta Il Paradiso della Brugola è oggi un esempio di come il commercio di vicinato possa ancora avere un’anima e un futuro.
In un periodo in cui il piccolo commercio fatica a emergere nasce il Paradiso della Brugola per rispondere a un’esigenza concreta: offrire un punto vendita di riferimento vicino a casa per privati e professionisti.
La scelta di aprire proprio a Lesa, paese affacciato sul Lago Maggiore, non è solo affettiva, ma anche strategica. La località ha una doppia identità: una comunità locale stabile e una presenza turistica forte nei mesi estivi, grazie a hotel, seconde case e campeggi. “In estate la clientela raddoppia. Siamo il primo negozio che incontrano i campeggiatori. Serve tutto: prodotti nautici, utensili, materiali per il giardinaggio.”, racconta Federico Provenzano.
Con una superficie di 130 mq di esposizione e un magazzino di pari dimensione, il negozio è gestito quotidianamente da Niccolò e Luca, due giovani dipendenti che rappresentano il volto del punto vendita. Federico, oltre a seguire l’azienda impiantistica, cura la comunicazione social e le strategie future.
Un assortimento dinamico e stagionale: dalla nautica al pellet
Il Paradiso della Brugola si distingue per un layout intuitivo e un’offerta in costante aggiornamento, adattata alle stagioni e alle richieste dei clienti.
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In estate: articoli per la nautica, giardinaggio, disinfestazione, outdoor
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In inverno: pellet, materiali per riscaldamento, soluzioni per la casa
Il nome e la visione: un piccolo paradiso dell’artigianalità quotidiana
Il nome scelto, Il Paradiso della Brugola, non è casuale. Come racconta Federico: “La brugola è un oggetto semplice, ma indispensabile. Volevamo che il nostro negozio fosse così: concreto, utile, accogliente. Un piccolo paradiso per chi cerca soluzioni”.
L’obiettivo va oltre la vendita: creare un luogo dove si costruisce relazione, fiducia e presenza costante sul territorio. I clienti sono persone, non numeri, e il valore umano è al centro dell’esperienza. La comunicazione sui social media è uno strumento per mantenere il dialogo vivo con la comunità, raccontare novità e mostrare il dietro le quinte.
Il progetto non si ferma qui. Federico e Yolanda stanno già pianificando: l’ampliamento dell’assortimento, collaborazioni con artigiani e aziende locali e nuovi servizi e soluzioni per il territorio.
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04/08/2025 Dazi USA: Anima Confindustria lancia l’allarme export per la meccanica italiana
L’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui nuovi dazi sta generando incertezza e preoccupazione tra le imprese italiane della meccanica. A lanciare l’allarme è Anima Confindustria, che sottolinea i rischi per l’export italiano, in particolare verso il mercato statunitense, il primo per valore di esportazioni nel comparto.
Secondo Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, "i termini dell’accordo creano un clima di incertezza che rischia di compromettere una quota rilevante del fatturato della meccanica italiana ed europea, anche a causa della svalutazione del dollaro".
USA primo mercato per la meccanica italiana
Nel 2024 gli Stati Uniti si sono confermati come principale destinazione dell’export della meccanica rappresentata da Anima, con un giro d'affari stimato in circa 4,4 miliardi di euro. Tuttavia, le nuove misure previste dall’accordo UE-USA, tra cui investimenti europei a favore degli USA per centinaia di miliardi di euro, stanno sollevando timori concreti per la competitività del settore industriale europeo.
Almici aggiunge: "Oltre ai dazi elevati, siamo preoccupati per il possibile drenaggio di risorse a discapito dell’industria europea. Questi investimenti potrebbero trasformarsi in un ulteriore costo per le imprese, rallentando la crescita di interi comparti".
Impatto potenziale su acciaio, alluminio e settori collegati
Il presidente di Anima mette inoltre in guardia dagli effetti a catena che tali misure potrebbero innescare: "Il rischio non riguarda solo i produttori diretti di acciaio e alluminio, ma anche tutti i settori che dipendono dalla meccanica per la propria attività".
Il disallineamento comunicativo tra USA e UE rende, secondo Almici, ancora più difficile interpretare le reali implicazioni dell’accordo: "Sappiamo con certezza che ci sarà una perdita di quote di mercato, ma è difficile stimarne l’entità. Il nostro Ufficio Studi seguirà da vicino l’evoluzione del contesto".
Diversificazione mercati e focus su Mercosur
Per Anima Confindustria, la strategia da seguire è chiara: "Occorre rafforzare il dialogo con gli Stati Uniti per tutelare la cooperazione industriale, ma anche puntare con decisione su nuovi mercati emergenti". In quest’ottica, il trattato UE-Mercosur potrebbe rappresentare "una grande opportunità per la meccanica e tutto il comparto manifatturiero italiano".
"L’industria meccanica è pronta a fare la propria parte, contribuendo allo sviluppo di strategie che contrastino gli effetti delle politiche protezionistiche, valorizzando l’export italiano anche al di fuori dei mercati tradizionali", conclude Almici.
03/08/2025 Eventi #iFerr 126 | SicilFerr chiama, la distribuzione risponde
Emanuele?Anfuso, Axel?Group, Brico io, Calogero?Vincenzo, Cardinale Ferramenta, DFL, Eurogross, Fra.Co Distribuzione e Guajana Ferramenta svelano a iFerr magazine i tre motivi che li hanno spinti a scegliere di prendere parte alla kermesse siciliana.
La prossima edizione di SicilFerr – in programma a Misterbianco (Catania) il 25 e 26 ottobre 2025 – si prepara a battere ogni record e a confermarsi come l’evento da non perdere per il settore. A dimostrarlo è l’adesione di alcuni dei più importanti protagonisti della distribuzione ferramenta.
iFerr magazine li ha intervistati per scoprire i tre motivi che li hanno spinti a partecipare e per capire perché, oggi più che mai, il mercato del Sud Italia rappresenta una vera e propria terra di opportunità.
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Per non annegare…
05/02/2014
...è necessario che il grossista dedichi al rivenditore al dettaglio più efficienza, nell’intera gestione delle forniture. Come? Lo abbiamo chiesto ai nostri lettori, che hanno raccontato cosa vorrebbero di più o di diverso, a proposito di minimi acquistabili e tempi e modi di consegna.
Dopo i cataloghi tradizionali e tecnologici, è la volta degli ordini e della Logistica, quella con la L maiuscola, che cercheremo di affrontare dal particolare punto d vista del rivenditore al dettaglio. Ecco perché affronteremo le questioni dei: Minimi di confezionamento - Imballaggi protettivi – Termini di consegna – Packing list
Interpretiamo il servizio
Inseguendo l’itinerario d’acquisto, dopo aver compreso l’assortimento e le gamme grazie al cartaceo ed al virtuale, i nostri amici rivenditori sono in condizioni di maturare la decisione all’acquisto e, dopo una veloce occhiata al prezzo (che non dovrebbe mai essere IL motivo dell’acquisto ma soltanto UNO DEI motivi) devono apporre un numerino traumaticamente definito: quantità minima di acquisto. Siamo tutti concordi se affermiamo che una delle più importanti funzioni dell’ingrosso sia frammentare e diffondere il più possibile il prodotto? Siamo sempre tutti d’accordo che l’efficienza di un punto vendita è subordinato alla sua capacità di far girare il magazzino? E allora… perché la questione è tanto controversa? La risposta è che non esiste una regola unica e assoluta perché, andando sul concreto, se è logico consegnare una pinza di certo non lo è consegnare una rondella o vite o guarnizione; certo è possibile, ma non logico, per una serie di motivi che sono assolutamente legati a tre aspetti del prodotto: costo unitario, fragilità, rotazione. Cinquecento guarnizioni in gomma complessivamente possono costare in acquisto 2 euro, e non possono essere vendute singolarmente per il costo del prelievo ma, che rotazione hanno nel punto vendita? Una lampadina alogena, privata del proprio imballo originario, quante possibilità ha di arrivare integra sul punto vendita? Un insetticida spray per vespe che si presenta in una robusta bombola di acciaio perché deve essere venduta in unico imballo da 12 pezzi con battuta secca di circa 90 euro? Le soluzioni stanno nella capacità del distributore di interpretare questi fattori ascoltando i propri clienti rivenditori, articolo per articolo, costruendo un valore logico, utile e pertinente di quantità minima acquistabile; il nostro commento aggiunto è di coinvolgere in questo meccanismo anche i produttori che devono tarare le U.M. sui medesimi concetti e non guardando unicamente i propri interessi logistici, con il risultato garantito di un aumento verticale delle vendite.
Prevenzione
Quanti, dei nostri attenti lettori, ricevono dal proprio distributore di fiducia, merce danneggiata? Troppi! E’ un fenomeno purtroppo in ascesa ed è legato essenzialmente all’assortimento merceologico in continua evoluzione. Chiodi, martelli, viti e bulloni lasciano inesorabilmente strada a sedie e tavoli in legno e in plastica, a tendaggi, ad accessori per il bagno, a stufe e quant’altro. Ci chiediamo: qualcuno lo ha reso noto al reparto imballo del grossista? e agli autotrasportatori? Il dubbio è lecito perché, da quanto abbiamo potuto direttamente constatare, manca la prevenzione. Salvo rari casi di distributori resi saggi da massacri finanziari dovuti a quantità pazzesche di rotture, nella maggior parte dei casi, il prodotto fragile viene caricato e trasportato come fosse un fascio di manici in faggio! Come se non bastasse, in tanti casi, il prodotto danneggiato non viene facilmente rimborsato perché se ne chiede contezza al momento dello scarico, e non dopo, ma senza far aspettare il trasportatore, che ha il suo interesse nel completare quanto prima il giro di consegna. Paradosso? No, accade veramente! Esiste un processo, spesso trascurato, che consiste nell’apporre adeguate protezioni al materiale vulnerabile quando questo viene posto nel cosiddetto corridoio di carico; cartone, pellicola, telo a bolle, nastro adesivo e una buona dose di cervello e manualità devono essere impiegati nell’ultimo stadio di magazzino del grossista, prima del carico, per identificare e proteggere le parti fragili, e i trasportatori devono essere coinvolti responsabilmente controllando la merce prima di caricarla, evitando dannosi ammassamenti nell’automezzo, e infine invitando il cliente rivenditore ad un controllo, prima di sgommare verso la successiva consegna. Cari grossisti, questa è la richiesta dei vostri clienti. Ascoltatela!
La fissazione del giorno
Ma quando arriva la merce ? E’ la domanda ricorrente del rivenditore che ha appena concluso un ordinativo. Nella maggioranza dei casi la risposta non fa sorridere, anzi… Ma cerchiamo di capirci qualcosa. Lo standard di servizio dell’ingrosso è il “giorno fisso” e quasi sempre settimanale nato dall’esigenza storica dell’ingrosso di massificare il carico nei propri automezzi e portare il cliente a fare ordine e aggiunta conoscendo data e orario di “chiusura del carico” e giorno di consegna. Ma funziona? Secondo noi no. O meglio, è un sistema al quale il mercato si è abituato, e come spesso accade per tutti i processi mentali, le abitudini si fanno coincidere come le migliori soluzioni possibili; questo favorisce sostanzialmente la gestione programmatica dei processi di preparazione del grossista e… la concorrenza. Il giorno fisso condiziona il venditore ad un giro preciso e programmato a fin qui tutto bene, ma oggi, la tempesta perfetta, come l’abbiamo definita nello scorso numero di iFerr Magazine, genera la necessità di più consegne settimanali, anche senza la presenza del venditore ma con web, fax o telefono. Anche per questo, il negoziante, prepara la sua lista ordini per più grossisti senza attendere un’intera settimana. Se a questo dato di fatto aggiungiamo che la distribuzione tendenzialmente sta abbandonando l’utilizzo di mezzi propri a vantaggio dei corrieri nazionali, chiediamo al grossista: quale e quanto vantaggio è possibile oggi ottenere cambiando il consueto sistema di approntamento interno? Ha ancora senso adottare il giorno fisso settimanale? E se si utilizzassero i corrieri per consegnare entro max 36ore dall’ordine in qualsiasi zona in qualsiasi giorno? Nel settore del materiale elettrico e in quello della ITS (idrotermosanitari) già lo fanno, escludendo talune merceologie che non è possibile affidare a corrieri; funziona e… costa meno, se si fanno i conti per bene!
Affari tuoi
Un simpaticissimo rivenditore toscano ha detto: “provate ad acquistare da un grossista 50 righe di prodotti e poi venite qui a trovarli, quando arriva la consegna; è roba da matti!” e ancora… “gli articoli, in fattura, vengono caricati seguendo la cronologia dell’ordine; la spunta è una tragedia!” e ancora… “il distributore che consegna su pedana lo sa che il trasportatore molto spesso disfa il pallet per scaricare a mano dal camion? Come li conto i colli?”. Rari e illuminati grossisti hanno adottato il sistema del Packing-List, vale a dire attribuire ad ogni imballo (quasi sempre misto) un proprio numero e consegnare al rivenditore una stampa con, collo per collo, l’elenco del contenuto. Complesso e costoso? assolutamente no; è solo informatizzazione già fruibile con minime implementazioni nei propri gestionali di magazzino. Per le fatture si tratta ancora una volta di ascoltare la propria clientela e di optare, a costo zero, per un ordinamento alfabetico, affinché il rivenditore guardi rapidamente nel primo foglio, per l’ancorante e nell’ultimo per lo zerbino apprezzando un semplice ma efficace servizio.
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ITALCHIAVI SRL
Categoria: Grossisti
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NADIR SRL
Categoria: Grossisti
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BOT LIGHTING SRL
Categoria: Produzione
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LOTTO SPORT ITALIA SPA
Categoria: Produzione
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Panozzo Srl
Categoria: Produzione
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Silenzio, stile e comfort con i pannelli Kimono
Azienda: KIMONO SPA
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GUAINA TERMORESTRINGENTE
Azienda: Panozzo Srl
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Gamma Pannelli Panopro
Azienda: CAVATORTA